Dicono che i numeri, nel calcio, sono lo specchio della verità. Perché nessuno può interpretarli ma soltanto leggerli, al massimo esaminarli. E nel leggere i numeri delle due gare giocate dal Lazio in Bosnia, nel turno preliminare dell’Uefa Regions’ Cup, di verità ne vengono fuori diverse. O, forse, una soltanto: in Europa, Italia non fa rima con simpatia. Soprattutto quando il rapporto mette a confronto il nostro calcio con gli arbitri e le loro valutazioni.
Già, perché nelle due gare giocate a Tuzla, quarta città (e non seconda come raccontano i siti turistici) della Bosnia è stato quanto meno curioso constatare che meno falli commetti e più cartellini raccogli. Dati statistici dell’Uefa alla mano (17 contro 15 i falli fischiati nella prima partita, 25 contro 12 addirittura nella seconda gara, contro la squadra di casa del Tuzla) risalta subito il fatto che la squadra di Maurizio Rossi é quella che ha subito più falli di tutte e tre le squadre del girone (40 come il Leiria, commettendone appena 29, come nessun altro) ma al tempo stesso é quella che ha avuto il maggior numero di sanzioni contro (tre rossi e otto gialli, mentre alla squadra di casa, pur avendo commesso il maggior numero di falli in assoluto_ 45 _ in due gare sono toccati solo nove gialli…). Dove sta l’errore, viene dunque lecito chiedersi? Ora, chissà se l’ultima tornata di gare, in programma lunedì (in contemporanea, dopo che l’Uefa si é accorta che ci sono degli equilibri da rispettare…) offrirà le risposte necessarie.
Per ora, quella piccolissima parte del Lazio calcistico che è voltato fino in Bosnia, ha vissuto un fine settimana amaro. Domani pomeriggio, Rossi dovrà fare a meno di due altri giocatori: Ruggero Panella e Giacomo Delle Monache, la cui competizione è terminata con il rosso preso contro il Tuzla. Torna invece a disposizione Luca Marongiu, dopo la squalifica scontatta ieri pomeriggio. L’ultima gara del girone, il Lazio la giocherà sul campo Simin Han, sempre a Tuzla, e non più a Banovici.
