In testa per 20 giornate su 30, il Vasanello bagna la sua stagione con una stoica promozione. Un titolo, quello vinto nel campionato di Prima Categoria, che spinge il club biancoceleste dove non è mai stato prima. Il Vasanello ha dimostrato di meritare il salto di categoria, che porta il centro dell’Alto Lazio al fianco di società, viterbesi e non, che vantano un “blasone” sportivo più altisonante, là dove per inteso si intende una partecipazione più ampia e frequente al campionato di Promozione. Il Vasanello è l’unica squadra del proprio girone ad aver chiuso imbattuta le gare giocate sul proprio campo, vincendo un girone che, dopo alcuni anni, ha proposto ben quattro squadre in corsa per il successo finale. Il gruppo della rosa è composto da calciatori che sono soprattutto amici e che, cosa non di pochissimo conto, che non prendono neppure un rimborso.
“Abbiamo anche un gruppo caloroso di tifosi che ci seguono in trasferta con il pullman”, fa sapere il diesse, Stefano Calidori. Che non fa nessuna fatica a ribadire che il “Vasanello è stato il migliori e lo ha dimostrato anche nell’ultima giornata, perché la partita con l’Anguillara, decisiva sia per noi che per loro, è stata una partita difficilissima. Loro hanno dimostrato il proprio valore e non hanno mollato di un centimetro fino al novantacinquesimo. Voglio fare i complimenti all’Anguillara, anche perché per noi vincere in questa maniera ci rende ancora più felici”.
Nella ricetta vincente del Vasanello, il tocco magico è di Maurizio Forti, il tecnico che ha saputo dare una mentalità vincente a tutto il gruppo. “E’ veramente stupendo questo risultato. Avevo già vissuto una soddisfazione del genere nel 1995, quando con la Maremmana a Montalto di Castro vincendo i play off Promozione. Ma vincere il campionato è qualcosa di straordinario. Farlo, poi, con un gruppo di ragazzi che hanno dimostrato l’attaccamento alla maglia e al paese. Domenica sera, dopo l’ultima partita di campionato e con la vittoria acquisita, al nostro ritorno a Vasanello ho avvertito un calore grandissimo. Gente che piangeva, ti baciava e ti abbracciava. I bar che offrivano da mangiare e da bere a tutti noi”.
C’è stato un momento attraverso il quale ha capito che avrebbe chiuso vincendo il campionato? “Sì, nella partita in casa del Real Teverina. Lì ho capito che potevamo arrivare sino in fondo: siamo andati in svantaggio, c’è stato il rigore parato e poi rimonta. E’ stata la svolta”. L’elogio del gruppo investe i fratelli Mariani, il regista e il bomber della squadra, Mazzucco, Mancini, Paolo Mecocci e via via a tutti gli altri. Tutti protagonisti di una favola che si è materializzata domenica dopo domenica, quando le avversarie per il titolo hanno capito che avrebbero dovuto fare i conti prima (e alzare le mani poi) con la banda Forti.