Nel momento di maggiore difficoltà per il mondo del calcio dilettanti, viene varata una Riforma dello Sport che rappresenta un pericolo grandissimo per il mondo calcistico dilettante in due punti particolari: 1) l’abolizione del vincolo sportivo per i dilettanti; 2) l’omologazione dei volontari sportivi, degli allenatori e dei calciatori dilettanti ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata dell’Inps.
Il Comitato Regionale Lazio, consapevole dei gravami che tale legge comporterà solo per le società dilettanti e i loro presidenti, vuole contribuire a costruire quella costruire quella “diga in opposizione alla catastrofe”, alla quale ha fatto riferimento il Presidente della Lega Dilettanti, Cosimo Sibilia. In questi giorni, purtroppo, poche sono state le voci che, davanti a questa situazione, si sono levate a difesa dei presidenti, pur essendo gli stessi costantemente chiamati in causa. Dirigenti che, agendo in prima persona e quasi sempre con proprie risorse, si troverebbero a doversi assumere nuovi oneri e nuove responsabilità che potrebbero rappresentare anche montagne invalicabili per parecchi di loro.
L’attuale regolamentazione del vincolo sportivo, che va confermata, rappresenta elemento fondamentale ed essenziale per incentivare e motivare la promozione dell’attività giovanile da parte delle Associazioni Dilettantistiche. E’ corretto ricordare che già in passato il mondo dei dilettanti si è dovuto confrontare con queste problematiche, come testimonia l’abbassamento a 25 anni del vincolo sportivo che prima era “a vita”. Svincolo che oltretutto è già possibile, per i calciatori, scegliendo un tesseramento annuale in base a quanto disposto dall’articolo 108 delle Noif.
Nel rivolgere un appello affinché siano possibili nuovi interventi a salvaguardia delle società dilettanti, il Comitato Regionale denuncia con forza il fardello economico e burocratico che peserà come un macigno sull’esistenza dello stesso movimento dilettantistico e giovanile.
Melchiorre Zarelli