Rossi: “Al Tdr per divertirci e divertire”

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Maurizio Rossi, tecnico della Rappresentativa Juniores
Maurizio Rossi, tecnico della Rappresentativa Juniores

Maurizio Rossi, ormai ci siamo. Il Torneo delle Regioni è arrivato

“Sì, era ora. E’ una stagione che aspettiamo questo viaggio. Devo dire che l’adrenalina è già alta”.

Perché, si sente addosso un po’ responsabilità?

“Bè, quando si guida una squadra rappresentativa del Comitato Regionale Lazio la responsabilità di far bene si avverte sempre”.

Con la Juniores, poi, si avverte di più…

“Esatto, perché è la squadra di vertice del movimento giovanile del Comitato. La Juniores, poi, è una categoria che al nostro presidente Zarelli sta particolarmente a cuore”.

Oltretutto, c’è un titolo italiano da difendere…

“Esatto. E non sarà facile confermarci, questo lo sappiamo molto bene. Però ci proveremo, sia per la soddisfazione di provare a fare qualcosa di straordinario, sia per il dovere che ha un movimento come il nostro”.

Al Roma Caput Mundi, però, avete sorpreso tutti con quella finale persa soltanto ai calci di rigore.

“Tutti, meno uno. O meglio due. E cioè, io e il nostro Vice Presidente Vicario, Vincenzo Calzolari. Io perché conosco il valore dei ragazzi con cui lavoro, Vincenzo perché, dall’alto della sua esperienza, sa cogliere al volo le sensazioni e le indicazione che emana la squadra”

Quindi, in Friuli la prossima settimana ci sarà da divertirsi.

“Spero proprio di sì, almeno sul piano del gioco. Per i risultati non può garantire nessuno. Sappiamo che c’è una componente di buona sorte che nessuno sa da quale parte si sposterà”.

Le sue sensazioni quali sono?

“A me non piace esaltarmi, ma ho visto un gruppo capace di offrire una buona carica agonistica e caratteriale, di mettere in mostra delle qualità tecniche eccellenti. Sono fiducioso, lo ripeto, ma non vado oltre al momento”.

Quest’anno, per vincere ci sarà da superare un ostacolo in più, la gara dei quarti di finale.

“Anche questa è una componente non di poco conto. Sappiamo bene quanto incidano novanta minuti di gioco in più o in meno in una competizione così intensa. Non dimentichiamo che giocheremo, se tutto andrà bene, sei gare in sette giorni: un vero tour de force”.

All’ultimo momento non ha potuto convocare un attaccante come Casu, che si è infortunato.

“Il classico “intoppo” finale. Casu, per le sue caratteristiche, era un attaccante che là davanti mi dava garanzie di prestanza fisica. Venendo a mancare lui, dovrò pensare a qualcosa di diverso, fermo restando che il modulo di gioco sarà ancora il 3-5-2”.

 

Anche per la Juniores, l’esordio sarà contro la Toscana, poi ci sarà il Piemonte e, infine, la Basilicata.

“Sono tre avversari da prendere con le molle. La Toscana la conosciamo tutti: sul piano giovanile ha sempre brillato a livello juniores; il Piemonte anche ha un’ottima tradizione con i suoi under 18; infine la Basilicata, che affronteremo quando un po’ di fatica si farà già sentire sulle gambe. Non c’è dire, il girone è difficile”.

La Juniores deve difendere il titolo nazionale, ma anche Rossi deve confermare uno scudetto.

“E’ vero, ma dopo un anno i titoli vinti già non contano più. Si riparte tutti da zero, perché i calciatori sono quasi tutti nuovi e così le squadre diventano tutte, o quasi, un’incognita”

 Il lungo viaggio un pullman verso il Friuli come lo trascorre.

“Leggendo e chiacchierando. E cercando di pensare a come affrontare la Toscana domani pomeriggio. Proverò anche a dormire un po’, perché temo che questa notte non ci riuscirò tanto”.