Lupa, le voci della vittoria

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Il gruppo della Lupa Castelli Romani con la maglia celebrativa della promozione
Il gruppo della Lupa Castelli Romani con la maglia celebrativa della promozione

Trionfo, impresa, successo, vittoria: sono queste le parole che riecheggiano da ormai più di una settimana nel quartier generale della Lupa Castelli Romani, fresca vincitrice del girone B del campionato di Eccellenza laziale. Insieme a queste, però, di parole importanti se ne sentono altre, che sono alla base della stagione trionfale di questa squadra. Sono parole che rappresentano dei concetti piuttosto semplici, che a qualcuno sembreranno scontate, ma senza le quali non sarebbe stato possibile ottenere un risultato come quello raggiunto da questa squadra. Perché con i giocatori forti magari si può vincere, ma per stravincere ci vuole ben altro.

Ci vuole il gruppo, ci vuole la mentalità vincente, ci vuole il senso di appartenenza. Perché lo spogliatoio della Lupa è composto da ragazzi che sono uomini veri, prima ancora che grandi atleti. Da ragazzi che amano vincere e non accettano una sconfitta nemmeno se arriva al termine di una partitella di allenamento, che nei momenti di esaltazione hanno saputo mantenere i piedi per terra e la testa ben fissa sul traguardo, compattandosi invece in quelli (rari) di difficoltà: proprio come accade in una famiglia, o più semplicemente in un gruppo di amici che condividono la stessa passione e puntano al raggiungimento dello stesso obiettivo.

Solo partendo da questi presupposti è possibile realizzare un’impresa, tentare di entrare nella storia dell’Eccellenza laziale a suon di vittorie, sorrisi, abbracci e cori da stadio, quelli che praticamente da quest’estate si sentono risuonare tra le quattro mura di quello spogliatoio. Un luogo sacro, dove si costruiscono le vittorie, dove si affrontano i problemi, dove si pongono le fondamenta di quello che poi accade nel rettangolo di gioco ogni maledetta domenica.

E quando mancano ancora 5 giornate al termine della stagione, in casa Lupa i festeggiamenti non si fermano, come non si placa la voglia di continuare a vincere, per incidere il proprio nome a lettere cubitali nella storia dell’Eccellenza. Lo sa bene capitan Emanuele Mancini, che ha voluto ringraziare i suoi compagni con una frase di Henry Ford che rappresenta perfettamente l’essenza di questa Lupa: “Il lavoro di squadra è l’abilità di lavorare insieme verso una visione comune, l’abilità di dirigere ogni realizzazione individuale verso un obiettivo organizzato. È il carburante che permette a persone comuni di ottenere risultati non comuni”. Perché, per continuare a dirla con le parole di Ford, “trovarsi insieme è un inizio, restare insieme un progresso, lavorare insieme un successo”, ed è lavorando ogni giorno insieme che questa Lupa è riuscita ad arrivare dove è arrivata.

E non è solo Mancini a pensarla così: i suoi compagni, quelli che secondo le regole della Federazione dobbiamo definire “i grandi” del gruppo (i granDi, fa più effetto), sono tutti d’accordo con lui. “Quali sono i ricordi più bello che mi rimarranno di questa stagione?”, si interroga Tommaso Gamboni. “Sicuramente tutti quelli legati allo spogliatoio, perché sono convinto che il gruppo che si è creato quest’anno sia stato la vera base di ogni vittoria che abbiamo ottenuto. Fin dall’inizio tutti ci hanno dato per vincenti, ma non credete che sia stato facile. Noi siamo stati bravi a mantenere sempre alta la concentrazione ed a porci una serie di obiettivi, personali e di squadra, da raggiungere domenica dopo domenica. Ora che il campionato è vinto, non dobbiamo di certo smettere: personalmente, mi piacerebbe superare ogni mio limite, e arrivare a 30 assist e 15 gol, vedremo cosa riusciremo a fare!”.

Sorride anche Renan Pippi, che con la sua piccola Sara tra le braccia non può far altro che celebrare una stagione gloriosa, che sembra averlo già incoronato re dei Bomber. Per ora sono 22 i gol realizzati dal brasiliano, che ha saputo concretizzare al meglio le tante azioni da gol costruite dai suoi compagni di squadra: “Sono contento, per tutti i gol che ho fatto, ma ancor prima per il risultato ottenuto dalla squadra. Personalmente mi ero prefissato un obiettivo preciso, quello di superare i 18 gol segnati la scorsa stagione, quindi posso dire di essere andato oltre le aspettative. Ma non sono assolutamente sazio, perché so che io come tutti i miei compagni continueremo a dare il massimo fino alla fine della stagione, senza fermarci mai”.

E se Pippi ha tenuto alta la bandiera giallorossa a suon di gol, c’è anche chi pur avendo segnato meno rispetto ai suoi standard ha confermato con una lunga serie di di prestazioni maiuscole di essere un giocatore che meriterebbe ben altri palcoscenici. Perché Orlando Fanasca è uno che non molla mai, lasciando il campo sempre ben consapevole di aver dato tutto, ed è un altro che a perdere proprio non ci sta: “Sono contentissimo di quello che abbiamo fatto quest’anno, anche perché non era facile poter fare di meglio. Conoscevo bene la forza della squadra, dove ho ritrovato tanti ex compagni e tanti amici, ma non immaginavo che potessimo dar vita ad una stagione simile: abbiamo dato il massimo in ogni occasione andando a recuperare anche partite che sembravano perse. Ad oggi penso che abbiamo dimostrato di essere troppo più forti a livello fisico e tecnico, e per noi parlano i numeri. Fin dall’inizio del campionato, infatti, le chiacchiere le abbiamo lasciate fare agli altri, mentre noi abbiamo sempre fatto parlare i fatti”.

Perfettamente d’accordo anche Marco Paolacci, che aggiunge: “Sapevamo di far parte di una grande squadra, ma non pensavamo che avremmo vinto il campionato addirittura con sei giornate di anticipo rispetto alla fine della stagione. Il segreto? Partita dopo partita, siamo scesi in campo sempre con la stessa grinta e la stessa voglia di vincere, ed è così che ci siamo tolti tutte queste soddisfazioni. Arrivati a questo punto ci teniamo a fare qualcosa di importante, mantenendo la nostra imbattibilità e continuando a correre fino alla fine. Non regaleremo niente a nessuno perché fin dall’inizio abbiamo giocato sempre e solo per vincere, e oggi il nostro obiettivo è quello di lasciare un segno nell’Eccellenza laziale”.

E al di là dei record che ci sono ancora da inseguire e da polverizzare, questa Lupa un segno nel massimo campionato regionale l’ha già lasciato, annichilendo ogni avversario e portando gli organi di stampa quasi a disinteressarsi della loro cavalcata vincente, come se il risultato dei frascatani fosse già scritto in partenza. Lo sottolinea Francesco Colantoni, un altro degli artefici di quest’annata straordinaria che con i suoi 20 assist in 27 gare giocate (due le ha saltate per squalifica) ha confermato di avere veramente poco a che fare con questa categoria. “In molti pensano che questo campionato per noi sia stato facile, ma In realtà questa è stata una stagione veramente molto intensa e credo che le emozioni che ho provato in questi mesi non siano paragonabili a nessuna di quelle che ho vissuto sulla mia pelle in 12 anni di prima squadra. Sono fiero di far parte di questo gruppo straordinario, composto da uomini veri dentro e fuori dal campo. Ora ci godiamo questa gioia e andiamo avanti camminando sempre a testa alta e guardando al futuro con la consapevolezza di aver dato il massimo, e di aver raggiunto il risultato prefissato proprio grazie a questo”.

Dopo l’ennesimo coro intonato per celebrare la vittoria, torna serio anche Fabrizio Antonini, un giocatore importante che pur non avendo trovato tanto spazio è stato comunque a modo suo fondamentale per il gruppo. “In queste situazioni conta poco chi ha giocato e chi no, perché è la squadra tutta che ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo. E poi, diciamocelo, ora è il mio momento, perché c’è da festeggiare e abbiamo ancora 5 settimane per farlo! Scherzi a parte, a 34 anni questo è il mio primo campionato vinto, ed è una soddisfazione enorme aver raggiunto questo traguardo proprio con questo gruppo di amici. Ora ci godiamo questa vittoria, senza dimenticare che il campionato va onorato fino alla fine, e noi ne siamo ben consapevoli”.

Gran parte dei protagonisti di questa impresa si conoscevano già da tempo, avendo condiviso tante battaglie e vittorie passate. Ma nche l’ultimo arrivato in casa Lupa si trova esattamente sulla stessa lunghezza d’onda dei compagni di squadra. Marco Proietti, che alla Lupa è arrivato solo a dicembre, ha dimostrato fin da subito di essere all’altezza del compito per il quale era stato chiamato, conquistando la fiducia di Gagliarducci e diventando un punto di riferimento anche per i compagni: “Fin dal primo giorno in cui sono arrivato in questa squadra ho capito immediatamente che questo era un gruppo importante. Molti giocatori li conoscevo già per averli affrontati da avversari o perché avevo avuto la possibilità, quando ero un ragazzino e giocavo con la Cisco Roma, di allenarmi con loro. Ma al di là delle doti tecniche, mi sono trovato di fronte ad un gruppo unito e compatto di bravi ragazzi, che fin da subito mi hanno messo a mio agio permettendomi di inserirmi al meglio. Oggi sono orgoglioso di festeggiare con loro la vittoria del campionato, il secondo consecutivo per me dopo quello conquistato lo scorso anno a Sulmona, e spero che da qui al termine della stagione potremo toglierci ancora qualche bella soddisfazione”. Cambiano gli interpreti, ma la musica rimane sempre la stessa, a conferma di una semplice quanto immensa verità: un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile.

Testo di Guendalina Fortunati