Doppio Lolli per l’Unipomezia

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Alessandro Lolli (foto MAURO TOPINI) ©  RIPRODUZIONE RISERVATA

Lolli lui, Lolli l’altro. Stesso cognome ma nessuna parentela per i due calciatori dell’Unipomezia Virtus 1938. Cognomi uguali, e nomi simili: Alì e Alessandro: terzino il primo, centrocampista il secondo. E’ la prima volta che i due Lolli del calcio di Promozione (ma anche serie D e Eccellenza) si ritrovano a vestire la stessa maglia e a condividere lo stesso tabellino.

“No, non ci conoscevamo prima di trovarci a Pomezia”, fanno sapere entrambi; pur sapendo, ovviamente, della presenza nei campionati dilettantistici, l’uno dell’altro. Ad accomunarli, oltre a questa esperienza pometina, anche una connotazione estera, sia pure dai risvolti differenti. Alessandro, romano, cresciuto nella Lodigiani, ha giocato in Scozia per sette mesi, indossando la maglia del Celtic. “E’ stata un’esperienza non propriamente positiva. Da loro ho giocato solanto in coppa, ma non è stata colpa del club scozzese. Purtroppo, prima di fare certe scelte bisogna conoscere bene le persone che ti chiedono di fare questi salti nel buio”.

Alì, detto Lollo, invece, all’estero è nato. Le sue origini sono infatti iraniane, perché pur avendo genitori italiani è nato a Teheran. “Ma da piccolo sono venuto in Italia e qui ho iniziato a giocare, nel Gerano calcio”. Dalla Pescatori Ostia, poi, Alì è poi decollato per il mondo dei Pro. Teramo in C2, Catania in C1, Grosseto, Ternana, Lanciano e Padova, Pomezia in ordine sparso, le squadre della sua carriera professionistica. “Poi ho giocato molto in serie D con il Paternò, il Latina e il Cassino. Ho avuto numerosi allenatori, da Braglia e Cuccureddu, ma quello con cui mi sono trovato meglio è stato Marino: era bravo sia come persona che come tecnico. Con lui ho vinto il campionato a Paternò giocando il 3-4-3. Anche con Pellegrino non sono stato male, è stato un buon tecnico, anche se un po’ sfortunato nei momenti topici della sua carriera”.

In serie C e D ha giocato parecchio anche Alessandro Lolli. Dopo gli inizi nella Lodigiani, l’esperienza in terza serie con la Viterbese. “Il presidente era Gaucci e aveva grandi intenzioni. In squadra con me c’erano Stellone, Firmani e Liverani, per capire quali erano gli obiettivi e le prospettive del club”. Un progetto non andato a buon fine, così Alessandro si è spostato a Frosinone, Trapani e nel Regno Unito. “Dopo l’esperienza al Celtic ho ricominciato a Guidonia, in serie D, con Mazza e Pochesci allenatori”. A proposito di tecnici, Alessandro indica proprio in quest’ultimo e in Rambaudi i suoi preferiti.

Dopo aver di nuovo giocato a Guidonia, Alessandro quest’anno ha scelto Pomezia. “Dove ho trovato un buon ambiente e mi sono ripreso bene dall’infortunio al crociato della scorsa stagione a Guidonia”. E dove ha trovato il suo omonimo: “E’ il terzo anno che gioco tra i dilettanti”, fa sapere Alì, che poi spiega la differenza tra i dilettanti e i professionisti: “C’è soprattutto sotto il profilo tecnico, anche  se in C ci sono delle squadre che fanno fatica perché il livello si è abbassato. A Pomezia ora sto bene, è un bell’ambiente, la società è ben organizzata e mi diverto anche ad allenare gli esordienti”.

Sull‘omonimia con l’altro Lolli, Alì rivela: “Una volta Alessandro ha preso una squalifica per me perché era stata invertita un’ammonizione. Anche qualche società prof a volte si è confusa: gli anni scorsi mi hanno chiamato convinti che ero Alessandro”. Sul futuro dell’Unipomezia, è Alessandro a parlare: “La squadra è giovane, a parte io e Ali che siamo i più esperti. Però possiamo fare un campionato tranquillo”.

Alì LOLLI (foto MAURO TOPINI) RIPRODUZIONE RISERVATA
Alì LOLLI (foto MAURO TOPINI) © RIPRODUZIONE RISERVATA