Storia del Comitato Regionale Lazio – Capitolo XVI

[gn_heading style=”2″]1952-1956[/gn_heading]

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]L'[/gn_dropcap]assemblea per il rinnovo delle cariche, in scadenza di quadriennio, si svolge il 29 luglio del 1952. Enrico Baldani raccoglie 88 voti, il massimo consentito essendo 88 le società aventi diritto di voto, ed è ovviamente confermato presidente. Armando Pipparelli (80 voti) Eugenio Tinelli, Paride Maccaroni, Giuseppe Di Tommaso e Giuseppe Russo sono invece i componenti del consiglio direttivo. Rodolfo Bevilacqua è ancora consigiere nazionale, delegati regionali per il Lazio all’assemblea federale vengono eletti Enrico Baldani, Moreno Trento, Giuseppe Mattioli ed  Eugenio Tinelli. E’ Armando Pipparelli ad assumere l’incarico di segretario della Lega Regionale, mentre Giuseppe Di Tommaso diventa cassiere e Francesco D’Arienzo è confermato fiduciario regionale arbitri, anche se poi lascerà l’incarico a Renato Federici.

L’avvicendamento avviene il 24 novembre, due giorni dopo la morte di Adolfo Ramoni, dirigente della Stefer e importante componente sia della Lega Regionale negli anni difficili della guerra, che di quella Interregionale. La domenica successiva al lutto, il presidente Baldani dispone l’osservanza sui campi di calcio di un minuto di raccoglimento, mentre il campo di via Norma è subito intitolato al dirigente scomparso. La Lega decide poi di istituire, in memoria del suo ex segretario, un torneo post-campionato riservato alle squadre di Promozione, I e II/a Divisione. Per facilitare il riconoscimento dei giocatori, e il lavoro della giustizia sportiva in sede di lettura dei referti, il consiglio regionale stabilisce che prima della gara debba essere presentata all’arbitro una lista in duplice copia con l’elenco dei giocatori.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]I[/gn_dropcap]l primo campionato di Promozione regionale, partito nel settembre del ’52, caratterizza e polarizza l’attenzione di un’intera stagione e sembra non volersi mai concludere. Le finali di andate e ritorno per l’assegnazione del titolo regionale determinano infatti una perfetta parità tra Sora e Sanlorenzoartiglio, che hanno comunque entrambe il posto assicurato in IV Serie. Si deve dunque giocare una prima partita di spareggio al campo Roma, che finisce 3-3 anche dopo i tempi supplementari. Viene così disposta la ripetizione dell’incontro, allo stadio Torino e questa seconda gara di spareggio finisce 3-1 per il Sanlorenzoartiglio, che risulta così essere il primo vincitore del campionato di Promozione. La I/a Divisione è invece caratterizzata da un caso di corruzione, su denuncia presentata il 7 maggio 1953 dell’As Cassino nei confronti dell’Asaci Isola Liri.

Un dirigente isolano, secondo quanto è riportato nella denuncia, e un sostenitore della squadra avvicinano a Isernia i giocatori Delio Perna e Gaetano Bove del Cassino allo scopo di esercitare una illecita interferenza mediante compenso sul risultato della gara in oggetto in favore dell’Isola Liri. La Lega, tempestivamente informata, consente, alla presenza di un delegato federale, di mettere in atto il tentativo di illecito, situazione che consentirà di accertare la responsabilità dell’Isola Liri, che viene retrocessa all’ultimo posto nel girone C. Il dirigente isolano che ha messo in atto il tentativo di illecito (di cui non viene pubblicato il nome) è punito con l’inibizione definitiva a ricoprire cariche e incarichi sociali o federali. I tre gironi della I/a Divisione vengono vinti da Federconsorzi, Velletri e Giannisport.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]D[/gn_dropcap]opo gli anni dell’assolutismo, le assemblee ora sono uno dei momenti più alti per un confronto schietto e diretto tra i dirigenti federali e quelli delle società, che vivono ancora anni difficili sul piano economico. L’assemblea del 30 luglio del ’53 serve ad approvare il bilancio, ma è anche l’occasione per parlare di uno dei problemi più gravosi che le società devono affriontare: quello delle trasferte. La Lega Regionale interviene disponendo che le società ospitanti corrispondano alle ospitate un indennizzo di viaggio di 10 mila lire e qualora la società ospitata non lo riceva è autorizzata, dandone avviso all’arbitro, a non giocare la gara ottenendo la vittoria a tavolino. Per la I/a Divisione l’indennizzo di viaggio è invece fissato a 5 mila lire.

La stagione viene funestata dalla scomparsa di un giocatore della Stefer, Raffaele Di Serio, che muore a gennaio su un campo di calcio in seguito ad un incidente di gioco durante la partita Stefer-Cosmet. Dopo qualche mese (5 agosto 1954) verrà a mancare anche Giuseppe Russo, che è consigliere regionale della Lega in carica. Il suo posto sarà assegnato, nell’assemblea del 31 agosto che si svolge nei saloni dello stadio Torino, a Filippo Jacinto, che in breve entrerà in sintonia perfetta con il presidente Baldani, di cui poi ne diventerà il successore.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]N[/gn_dropcap]ella stagione 1953-54, Marcello Finamore, che sarà il primo presidente del Comitato Provinciale Romano della Lega Regionale, entra nel Comitato Provinciale della Lega Giovanile assumendo l’incarico di segretario al fianco di Aldo De Juliis. Finamore, che poi diventerà anche consigliere regionale della Lega, porta con se nella Lega Giovanile anche Franco Dominici, che diventa addetto stampa del Comitato Provinciale Romano. Il giornalista  arriverà poi ad essere eletto nel consiglio direttivo dello stesso comitato nella stagione 1955-56, quando prenderà il posto di Ugo Pagnani.

In seguito alla riduzione del numero delle retrocessioni dal campionato di IV Serie, nella Promozione del 1954-55 vengono ripescate Almas e Stefer, appena retrocesse in I Divisione: è la prima volta che la FIGC consente il ripescaggio dei club che si sono classificati agli ultimi posti del campionato;  la fusione tra Fiorentini e Spes libera un altro posto che va al Trionfalminerva. La Viterbese, che aveva fatto domanda di partecipazione e sperava di essere ripescata, fa reclamo contro quest’ultima ammissione ma il Consiglio Direttivo della Lega respinge tutto. I viterbesi restano in I/a Divisione e afine stagione ottengono il salto di categoria arrivando secondi nel proprio girone, vinto dalla Romana Elettricità.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]N[/gn_dropcap]ella stagione successiva, quella del 1955-56, la Romana Elettricità ottiene la promozione, ma per motivi economici non potrà prendere parte alla IV Serie. Con un provvedimento straordinario, pertanto, la Federcalcio consentirà alla società di partecipare di nuovo alla Promozione. C’è anche un caso Rieti-Viterbese, che a metà stagione reclama l’attenzione degli uffici di giustizia sportiva. L’arbitro designato per dirigere l’incontro si presenta oltre i 45 minuti di norma e così il giudice sportivo decide di far recuperare la gara perché le società, multate di 10 mila lire il Rieti e di 5 mila la Viterbese, non si erano attenute alle norme stabilite dall’art.46 regolamento ordinario. Il Rieti fa reclamo alla Caf che porta soltanto l’annullamento della multa ma non il cambiamento del risultato. C’è anche un altro fattore che in questa stagione condiziona l’attività del calcio laziale, ed è il maltempo. Le nevicate, abbondanti e frequenti, fanno infatti rinviare numerose partite e così a febbraio, per effettuare i recuperi, il consiglio direttivo della Lega Laziale decide la sospensione dei campionati per il 18 e 25 marzo, facendo così slittare di due settimane la conclusione della stagione.

Nella prima metà degli anni Cinquanta il calcio laziale fa registrare una crescita nel numero delle squadre partecipanti ai campionati regionali. Stabilizzato l’organico della Promozione (32) è la I/a Divisione, che la stagione precedente aveva avuto una lieve flessione (da 56 a 51 squadre) a registrare un boom di partecipazioni. Le società che prendono parte al secondo campionato regionale salgono infatti a 72, mentre sono 64 quelle che rendono la II/a Divisione un campionato di buon livello. Gli arbitraggi costituiscono però ancora il neo del calcio laziale, in quanto le proteste nei confronti dei direttori di gara continuano ad essere il motivo principale dei continui pellegrinaggi dei dirigenti delle società nella sede federale di via Colonna Antonina.

[gn_dropcap style=”1″ size=”3″]L[/gn_dropcap]a stabilità arriva anche all’interno delle strutture federali, ormai assestate per il migliore funzionamento. Le assemblee della Lega Regionale di questi anni, sono tranquille riunioni nelle quali, tutt’al più, si cambia un dirigente. Accade più o meno questo il 12 dicembre del ’56, nell’assemblea che porta all’ingresso nel Consiglio Direttivo di Otkar Ricci, che subentra a Giuseppe Di Tommaso, che lascia la Lega Regionale dopo 10 anni di attività federale. Il dirigente morirà il 20 gennaio del 1959. Conferme, invece, per Armando Pipparelli, Paride Maccaroni, Eugenio Tinelli e Filippo Jacinto. Nuovo è il fiduciario degli arbitri: Alessandro Di Giambelardino sostituisce infatti Renato Federici. Sarà questo l’ultimo anno in cui la Lega Regionale avrà i suoi uffici in via della Colonna Antonina.

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