Storia del Comitato Regionale Lazio – Capitolo I

Gli Albori

Parlare della storia del Comitato Regionale Lazio significa parlare della storia del calcio romano perché tra l’avvento a Roma del nuovo gioco, importato dall’Inghilterra, e la nascita dell’organismo federale c’è una forbice di appena dieci anni, sufficiente a tracciare un solco nel quale il calcio ha subito impiantato le sue radici. Le origini del calcio romano e laziale vengono fatte risalire al 18 settembre 1895, quando viene giocato il primo incontro di calcio di cui si ha documentazione. Lo scenario è quello del Velodromo di Roma, protagoniste sono la Società di Scherma e Ginnastica Udinese e la Società Ginnastica Treviso, che sono nella capitale per partecipare ad alcune manifestazioni ginniche in occasione del XXV anniversario della breccia di Porta Pia. Sugli spalti, insieme a migliaia di persone, anche il Re Umberto I e la Regina Margherita, che restano affascinati da questo nuovo sport, già praticato con assiduità nel Nord Italia.

Il racconto della partita viene riportato sull’organo ufficiale della Federazione della Ginnastica sotto il titolo “S.M. la Regina Margherita a Villa Pamphilj”. Nel testo si legge che “ad iniziativa dell’Istituto nazionale per l’incremento e l’educazione fisica ha luogo nella Villa Pamphilj una festa sportiva alla presenza di Sua Maestà la Regina Margherita. Gli onori di casa si fanno con altissima dignità dal principe Doria il quale, dopo le gare offre a S.M. e agli invitati un suntuoso rinfresco nel salone della villa. S.M. evidentemente compiaciuta dell’esito della festa si degna elogiare il principe Dora e gli organizzatori che hanno l’onore di esserLe presentati. Le gare disputate sono quelle di calcio, di palla vibrata, di corse podistiche”.

Nasce da questa occasione l’impulso a dare vita anche a Roma e nel Lazio, così com’era già accaduto in altre parti d’Italia, a delle squadre di calcio. E’ Menotti Garibaldi, fondatore della Società Ginnastica Roma, che ha il merito di formare la prima squadra romana, che gioca sporadicamente e a cui, nel giro di due anni, si aggiungono lo Sporting Club Roma e il Foot-ball Club Roma, fondato nell’aprile del 1897 dagli studenti del Regio Liceo Ginnasio “Ennio Quirino Visconti”. Sono proprio queste tre squadre, nel 1899, un anno dopo la costituzione della FIF (Federazione Italiana Foot-Ball) a dare vita a Villa Pamphili al primo campionato di calcio laziale, che viene vinto dalla Ginnastica Roma.

A inizio del nuovo Secolo, si hanno poi notizie di altre partite di calcio, che vedono protagoniste le società Forza e Coraggio, Cristiana e Veloce Club Podistico, a testimonianza di un’attività calcistica fertile e vivace, con incontri a volte poco amichevoli. D’altronde, il gioco praticato agli albori è approssimativo e estemporaneo, non ancora legato alle regole istituite dalla neonata Federazione, fondata a Torino nel 1898. A Roma, per giocare al calcio ci si ritrova principalmente in piazza D’Armi, spazio situato nel quartiere Prati, tra viale Angelico, viale Carso e viale delle Milizie. Proprio dalle parti dove, nel 1900, nasce la Podistica Lazio, che acquisisce subito un ruolo di primo piano nel calcio romano, ma che soltanto nel 1910 istituirà una vera e propria sezione calcio accanto a quelle molto attive per la corsa e la ginnastica. Un anno dopo la Lazio, per volontà di alcuni dissidenti del club biancoceleste, sorge la Virtus Roma, la prima avversaria storica della squadra laziale,  con cui dà il via alla lunga storia dei derby del calcio romano

1904 - 1908

Il dinamismo del calcio dei primi del Novecento non basta per acquisire visibilità e importanza nell’ambito della Federazione, che ha attenzioni e interesse soltanto per le squadre del Nord. Il numero delle società affiliate alla Federazione Italiana Foot-ball, nel centro e nel meridione, è talmente modesto che non ci sono le condizioni, organizzative ed economiche (spese per i tesseramenti dei calciatori stranieri e le trasferte) perché i club che via via si formano siano in grado di disputare il campionato organizzato dalla FIF, chiamato di Prima Divisione. In questi primi anni del Novecento, il Nord è talmente avanti sul piano calcistico che anche quando, nel 1904, la Federazione decide di istituire un secondo campionato, le società di nuova costituzione che si affacciano soprattutto dal Centro-Sud dell’Italia non vengono ammesse perché il campionato viene riservato alle seconde squadre dei cinque club (da qui la denominazione Seconda Categoria) che già prendono parte alla Prima Divisione.

Soltanto un anno dopo, nel 1905, quando la FIF apre a nuove regioni quali la Toscana e il Veneto, la Seconda Categoria si trasforma in campionato per le società di nuova affiliazione alla Federazione, che nel 1906 sono trenta. La nuova organizzazione dei campionati, però, non interessa ancora Roma e il Lazio, che continuano a vivere la passione calcistica attraverso sfide ben documentate sui giornali dell’epoca. Con particolare enfasi, per esempio, si ricorda la partita giocata da Lazio e Virtus Roma in piazza D’Armi il 15 maggio del 1904 e vinta dai laziali 3-0 con una tripletta di Sante Ancherani. E’ datato 19 febbraio 1905, invece, il primo pareggio documentato (2-2), mentre risale al 9 giugno dello stesso anno il primo successo (1-0) della Virtus. Anche queste altre due sfide si giocano sul campo di piazza d’Armi. Di campionato, però, nessuno parla fino al 1907, quando per iniziativa della Virtus viene posata una pietra miliare nella storia del calcio laziale con l’organizzazione del primo “Campionato di Roma di Football”, al quale possono prendere parte tutte le società romane dell’epoca. E’ una campionato che si gioca con le regole della FIF, ma che dalla Federazione non è ancora riconosciuto.

Due i tornei, uno di Prima e l’altro di Seconda categoria. Al primo si iscrivono solamente tre squadre, Lazio, Virtus e Roman, mentre al secondo, oltre alle seconde squadre di Lazio, Virtus e Roman anche Atalanta e Juventus. Tra le società romane dell’epoca c’è anche l’Alba, che si è appena costituita ma non è in grado di partecipare ancora ad un campionato. La Podistica Lazio vince il torneo di Prima Categoria battendo in finale i rivali della Virtus: l’incontro si disputa il 3 marzo e finisce 3-0. La Juventus si aggiudica invece il torneo di Seconda. Vinto il campionato, la Lazio viene invitata a confrontarsi a Pisa con il Livorno, che ha appena conquistato il campionato toscano. Da una partita, però, ne vengono fuori tre con Pisa e Lucca che chiedono anche loro di affrontare la Lazio. La squadra biancoceleste gioca con tutte e tre le avversarie in un solo giorno, stabilendo quello che ancora oggi è un record: tre partite e tre vittorie dalle 10 di mattina alle 17,30 del pomeriggio.

Il 1907 è anche l’anno della costituzione ufficiale del Sora, che in ragione della sua nascita avvenuta tre anni prima, può essere considerato il primo club “non romano” della storia del calcio laziale. Il nuovo gioco compare nella cittadina frusinate quasi per caso nel 1904, quando a Sora un giovane di Genova, un certo Ghigliotti, nipote di un carissimo amico dell’imprenditore sorano Domenico Roccatani (commerciante in legname), decide di trascorrere un periodo di vacanza proprio a Sora. Il baldo giovane gioca a football con la squadra del Genoa, fondata nel 1898, e nel suo soggiorno passa il tempo a insegnare calcio. Il club nasce con il nome di Club Ginnastica e Calcio Sora e a fondarlo è un gruppo di giovani che sin dall’inizio usano riunirsi nella pasticceria Lauri e in altri locali del centro cittadino, prima di stabilirsi definitivamente nella sede di via Napoli. Già al tempo dei primi incontri gli atleti sorani sfoggiano bellissime maglie bianconere (colori sociali e base, dell’araldo cittadino) importate dai lanifici inglesi.

Cominciano così anche al di sotto della capitale le prime partite di prestigio, che il Sora gioca con squadre blasonate come l’Internazionale, il Naples, la stessa Podistica Lazio ma anche con Alba, Roman (chiamata così dagli inglesi, ma in realtà ila sua denominazione era quella di Football Club Roma) e Fortitudo, società nata un anno dopo i bianconeri. Teatro dei memorabili primi “scontri” di football a Sora e una delle più belle piazze cittadine dell’epoca, piazza Nova, in cui si riesce a realizzare un campo con porte smontabili spianando alla meglio il terreno. Su un lato della piazza si riesce addirittura ad allestire una tribuna riservata al pubblico, che può accomodarsi sulle sedie predisposte dall’organizzazione pagando il “biglietto d’ingresso” di una lira.

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