Diego, il segno del gol

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Diego Tornatore, attaccante del Colleferro (foto di Mauro TOPINI)
Diego Tornatore, attaccante del Colleferro (foto di Mauro TOPINI – © RIPRODUZIONE RISERVATA)

Sette gol in una settimana, un paio dei quali di stampo europeo. E’ stata davvero una settimana d oro quella che ha portato Diego Tornatore, 29 anni compiuti un mese fa, a scalare in un solo colpo la platea della notorietà. Lo ha fatto portando il Lazio (insieme a Marongiu, autore del primo dei tre gol con cui è stata battuta l’Umrbia) in Europa prima, e poi dando il suo grosso contributo alla squadra che, da due stagioni, ha scelto per dare corso alla sua voglia di giocare a calcio, il Colleferro.

“Devo ammettere che l’ultima settimana non la dimenticherò tanto facilmente”, spiega l’attaccante, nato ad Avellino il 20 settembre del 1984. “Prima il successo con la Rappresentativa e i miei due gol a Firenze, subito dopo la vittoria ampia con la mia squadra, il Colleferro, e le quattro reti segnate in una sola partita. Infine, la settima rete in sette giorni in Coppa Italia. Per un giocatore un momento del genere significa molto e sto cercando di viverlo a pieno”.

L’euforia di Diego, però, non offusca la saggezza che dopo tanti anni di vita calcistica l’attaccante ha acquisito. “Malgrado questo magic-moment, resto sempre con i piedi per terra”, si affretta a spiegare. “Posso dire che in questi anni il calcio mi ha insegnato molto, ed è stato prima di tutto una scuola di vita. Mi ha insegnato, soprattutto, che bisogna vivere giorno per giorno, e in ognuno di questi giorni cercare di dare il meglio, perché sul campo il tempo ha un altro valore e un’altra velocità; nel calcio non c’è mai una “vittoria” definitiva, ma bisogna vincere ogni domenica”.

Perle di saggezza, quelle di Tornatore, rafforzate subito dopo: “Per queste considerazioni, cerco di non dare mai nulla per scontato, specie in questo ambiente dove oggi sei dieci e domani puoi essere zero. Nel calcio è facile passare dal periodo in cui vai sempre a segno a quello in cui guardi la partita dalla tribuna. Se mi chiedessero come mi sento oggi, risponderei che l’entusiasmo e la voglia di giocare a calcio sono gli stessi di 14 anni fa, ma con il valore aggiunto dell’esperienza, che nel tempo mi ha fortificato, soprattutto mentalmente”.

“Giocatore di testa”, ecco la definizione che è stata calzata addosso a Tornatore da amici e parenti. E le parole sopra pronunciate danno la spiegazione migliore di questa definizione. “Per me la tranquillità è fondamentale, per dare il meglio di me ho bisogno di stare bene nell’ambiente in cui vivo. Non a caso, le società in cui ho fatto meglio sono quelle che mi hanno offerto un ambiente sereno, e Colleferro è una di queste. Sento il calore della società, dei compagni, del mister con cui c’è rispetto e stima, ma soprattutto fiducia. E poi ci sono i tifosi che non perdo occasione per ringraziare, perchè rappresentano un sostegno costante che per noi giocatori significa tanto”.

La carriera di Tornatore è iniziata nelle giovanili del Benevento, che lo ha anche fatto esordire anche in prima squadra. Poi, quattro stagioni in serie D tra Campania e Molise, le esperienze in Puglia e l’approdo nel Lazio. “Sono arrivato in Regione giocando nel Sora, che stava cercando di rilanciarsi dopo alcune traversie societarie. Giocia 30 partite in Eccellenza e segnai 18 reti”.

Da quella “prima volta”, Diego non si è più spostato, segnando sempre le sue stagioni con gol in doppia cifra. “Soltanto nel secondo anno, mi sono fermato a 9, dividendomi, però, tra Sora e Cisterna. Poi, ci sono state le 22 reti con l’Anitrella e le 22 , l’anno scorso, con il Colleferro”. Quest’anno, la strada sembra avviata ancora a superare quota 20, perchè sei reti in sette gare portano ad una proiezione tra le venticinque  e le trenta reti.

“Posso dire che ho fatto molti sacrifici per essere qui oggi, ma se tornassi indietro rifarei tutto perché il calcio ti ripaga non solo con le grandi soddisfazioni, ma anche semplicemente con l’emozione di segnare un gol per la tua squadra. Credo che anche l’attaccante più prolifico difficilmente possa abituarsi a quelle emozioni. Nessuna partita è scontata, si riparte sempre da zero e così ogni volta che segni e senti i tifosi esultare e i compagni venirti incontro è sempre come fosse la prima volta e a questo credo e spero, non mi abituerò mai”.

LA SUA CARRIERA

STAGIONE E CLUB

2002/2003 – ARIANO IRPINO

2003/2004 – COSSATESE

2004/2005 – BOJANO

2005/2006 – MONTENERO

DIC 2005 – POMIGLIANO

2006/2007 -CERIGNOLA

2007/2008 -TRIVENTO

2008/2009 – LARINO

2009/2010 – SORA

2010/2011 – SORA

DICE 2010 – VIGOR CISTERNA

2011/2012 – ANITRELLA

2012/2013 – COLLEFERRO

2013/2014 – COLLEFERRO*

SERIE

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PRESENZE

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*DATO PARZIALE ALLA 7 GIORNATA