S.Maria Mole, la storia siamo noi

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Una pagina di storia scritta con l’acqua, ma comunque indelebile, duratura nel tempo e nella memoria. E’ la pagina che la Nuova S.Maria Mole, matricola del campionato di Eccellenza, ha saputo e voluto scrivere a conclusione di una stagione che ha sorpreso tutti. La squadra biancazzurra, espressione calcistica (da sempre) della frazione del Comune di Marino, allocata sulla via Appia, a cavallo della nuova strada a scorrimento veloce e della vecchia via romana, che corre ancora accanto al campo Attilio Ferraris.

La Nuova S.Maria Mole è in serie D, primo club dell’Eccellenza a staccare quest’anno il biglietto per una quarta serie che era ambita da molti, soprattutto da quelli che la sentono come un vestito stretto ma che comunque richiede un vestito della festa per il valore delle sue partecipanti. “Non eravamo partiti con questo obiettivo”, ammette lo storico presidente del club, Armando De Simone, da oltre vent’anni al timone del club. “Dopo una partenza un po’ così, ci siamo ritrovati lassù, in vetta. E quando all’inizio del girone di ritorno eravamo ancora prima, ci siamo detti: perché non provarci? Ora, eccoci qui a festeggiare una promozione storica”.

Che viene a premiare la gestione di un club che non ha fatto spese folli, che ha puntato sul giusto mix tra calciatori esperti (anziani per qualcuno…) e giovani di valore. Un gruppo formatosi già in Promozione, campionato vinto appena dodici mesi fa, e rinforzato la scorsa estate con qualche giusto puntello. “Qui è come una famiglia”, ha fatto sapere, via radio subito dopo il fischio finale della vittoriosa partita contro l’Albalonga, Peppe Milazzo, uno dei veterani della squadra. “Ci alleniamo con piacere, siamo tutti amici e la dirigenza è veramente eccezionale”.

Parole fors eabusate in passato, ma perfettamenti calzanti ad una società che non ha mai avuto grilli per la testa, ma che ha saputo tenere i piedi ben saldi in terra. “E’ la mia vittoria di un campionato, quarta se consideriamo anche la Coppa Italia di Promozione vinta nel 2001 che ci portò l’Eccellenza”, spiega il presidente De Simone. Che ha una dedica per lo straordinario momento di tutta la frazione, che si ritrova a prendere il posto della squadra del capoluogo del territorio comunale, quel Città di Marino che la prossima stagione tornerà a giocare in Eccellenza. “In questo momento di gioia, penso a mio fratello Antonio, che ci ha lasciati lo scorso mese di dicembre e che mi è sempre stato vicino in questa mia avventura calcistica”.

Due anni da capolista, per la Nuova S.Maria Mole che dopo lo straordinario campionato vinto in Promozione la scorsa stagione (90 punti a fine stagione) si è ripetuta quest’anno, comandando per trequarti della stagione il girone A dell’Eccellenza, mettendo dietro squadre vlasonate come quelle del Rieti, dell’Albalonga e dello stesso Fregene, ultimo baluardo prima del trionfo biancazzurro. «Ogni nuova vittoria è sempre la più bella, questa però lo è davvero perché non è stata assolutamente programmata. Merito del gruppo che si è formato, davvero granitico – spiega ancora De Simone – Giocatori, staff tecnico e gruppo dirigenziale non hanno mai mollato. Pensate, ho capito che potevamo vincere il campionato quando ho visto tutti al campo sportivo, per allenarsi, il giorno di Pasquetta. Lì mi sono detto: ce la facciamo”.

Questo gruppo granitico è stato cesellato fal ds Giorgio Tomei e guidato con sapienza e calma dal tecnico Diego Leone, il tecnico dell’accoppiata vincente Promozione-Eccellenza, anche lui vincitore di una Coppa Italia di Promozione, ma alla guida del Tor Sapienza. «Siamo partiti e arrivati con la stessa rosa – specifica l’allenatore romano – Abbiamo subito dato fiducia a questo gruppo e abbiamo avuto ragione. Grazie a quanti mi hanno dato l’opportunità di fare questa esperienza e anche ai nostri ultras che ci sono stati sempre vicini».

La rosa. Ecco il segreto. Formato da chi i campionati li aveva già vinti (Peppe Milazzo e Cristian Giuffrida), ma anche da chi (Pietro Petrangeli) segnava a raffica ma non raccoglieva, forse, le soddisfazioni che meritava.

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