Crisari, obiettivo Tdr 2013

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Silvio Crisari anno secondo. Il selezionatore della rappresentativa di calcio a cinque del Lazifa il punti dells  situazione sulla stagione che sta iniziando in queste settimane e che porterà al Torneo delle Regioni di Sardegna 2013. Crisari vuole subito rivolgere un pensiero a Lorenzo Fabbri, giovanissimo calciatore dello Spinaceto 70, scomparso sabato scorso per un arresto cardiaco:

“Come allenatore della rappresentativa di calcio a 5 laziale Juniores e uomo di sport, vorrei omaggiare con un abbraccio fortissimo la famiglia, gli amici ed i compagni di squadra di Lorenzo, il giovane calciatore dello Spinaceto 70 che lascia prematuramente questa vita a causa di un malore. Non si puo’ perdere il bene piu’ prezioso che abbiamo a soli 19 anni!  Non c’e’ niente che ci puo’ dare una ragione su questo. Posso solo sperare e pregare che ora lui stia leggendo queste righe in un’ altra vita piena di sorrisi e soddisfazioni, perche’ questa che ha trascorso qui non e’ davvero giusta per un ragazzo cosi’ giovane. Sono distrutto e con me tutti gli amici dello Staff della Rappresentativa.”

 

Silvio, al di la di questo momento di comprensibile cordoglio, al quale si unisce tutto il Comitato Regionale, come valuti il lavoro svolto nella passata stagione?

“Dal punto di vista del progetto, possiamo dire che tutto è andato secondo le previsioni. Siamo riusciti a creare un gruppo compatto, espressione di tutto il movimento regionale e in grado di esprimere un gioco di buon livello. Posso quindi esprimere solo soddisfazione per quanto realizzato insieme ad uno staff unito e di ottimo livello umano e sportivo.”

 

Gli obiettivi per la prossima stagione?

“L’obiettivo principale rimane quello di essere protagonisti nel Torneo delle Regioni. La scorsa edizione ci ha visto soccombere di misura alla Rappresentativa siciliana che ha poi vinto il Torneo a mani basse. Una diversa composizione dei gironi forse ci avrebbe visto arrivare fino in fondo. Il fatto che i ragazzi che abbiamo selezionato, oggi sono tutti passati alla Divisione Nazionale, ci conferma, comunque, che siamo stati la migliore espressione del calcio giovanile regionale.”

 

Qualche aspetto da migliorare per il futuro?

“Dobbiamo spingere per migliorare il rapporto con le Società. Sono i tecnici e i dirigenti che ci debbono segnalare gli elementi migliori da chiamare. La Rappresentativa rappresenta una occasione importante per ogni ragazzo di mettersi in mostra e dimostrare il proprio valore, confrontandosi con i pari età migliori d’italia. E’ una vetrina e una esperienza unica per un giovane calciatore. E, in questo, dobbiamo essere supportati dall’entusiasmo e dalla disponibilità di tutto il movimento.”

 

Disponibile, quindi, a raccogliere indicazioni e suggerimenti?

“Assolutamente si. I successi, nello sport, si costruiscono sulla collaborazione e sull’impegno di tutti. E le indicazioni di chi segue i ragazzi tutta la settimana, rappresentano un preziosissimo supporto a chi, come noi, è chiamato a scegliere i dodici atleti che rappresenteranno il Lazio in quella che possiamo definire come la più importante kermesse giovanile a livello nazionale. Lo staff della rappresentativa dovrebbe rappresentare il terminale di tutto il Calcio a cinque regionale. Ben vengano, quindi, suggerimenti e segnalazioni. Noi siamo apertissimi a prendere in considerazione ogni indicazione che proviene dalla base.”

 

Qual è il metodo di lavoro che avete stabilito di adottare?

“Seguiremo lo schema che abbiamo seguito nella scorsa stagione e che ormai fa parte del nostro format: stage periodici, con il primo al Palamillevoi al Divino Amore, costituzione di un nucleo base selezionato sulla scorta delle segnalazioni ricevute e delle osservazioni dirette dello Staff, inserimento, nel corso dell’anno dei calciatori che via via si mettono in evidenza, per poi definire, con l’inserimento dei due fuori quota, la formazione definitiva da portare in Sardegna. Un occhio particolarmente attento sarà riservato ai ragazzi della categoria Allievi che, ormai da tre anni, sono inseriti in una formazione sperimentale, in attesa che la Lega formalizzi l’apertura del torneo delle Regioni ad Allievi e Giovanissimi. La Rappresentativa maggiore rappresenta il punto di arrivo di un percorso che parte dai Giovanissimi per arrivare agli Juniores che rappresentano l’asse portante del nostro lavoro.”

 

Un lavoro basato rigorosamente sul “Made in Italy”?

“A differenza di altre realtà regionali, il Lazio ha fatto la scelta di non convocare atleti provenienti da Federazioni estere, anche se tesserati con club di casa nostra. Questo ci penalizza a breve termine, ma sicuramente sul medio e lungo periodo siamo convinti che risulterà la strategia vincente. La ricerca del risultato ad ogni costo, non può comunque prescindere da quello che rappresenta l’obiettivo primario, cioè lo sviluppo dei vivai e delle scuole calcio.”