Lettera aperta alle società: il Protocollo Attuativo va rispettato

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Il Presidente del Comitato Regionale Lazio, Melchiorre Zarelli, e il Coordinatore Regionale Sgs, Franco Pascucci, si sono rivolti alle società del Lazio con una lettera aperta, in merito al Protocollo Attuativo per la ripresa degli allenamenti. Ecco il testo.

Cari Presidenti,

in questi primi giorni di riapertura delle attività sportive agli allenamenti anche per i dilettanti, arriva qualche segnalazione di situazioni, all’interno degli impianti sportivi, non prettamente in linea con le disposizioni emanate dal Governo o conformi al Protocollo Attuativo della Figc. Situazioni nelle quali, purtroppo, si evidenzia una disattenzione alle basilari norme di contenimento dell’emergenza Covid-19.

Da qualche settimana, i numeri della curva epidemiologica che giornalmente vengono emanati per Roma e il Lazio offrono un quadro confortante, anche se non mancano momenti in cui questa curva tende ancora a risalire. Ne siamo tutti ovviamente felici, ma questo non vuol dire assolutamente abbassare la guardia e considerare superata la fase d’emergenza. Anzi, è proprio questo andamento confortante che deve spingerci a considerare gli sforzi fatti finora, in alcuni casi da voi stessi in prima linea, la nostra forza, il vostro orgoglio e a spingerci a insistere su questa strada.

Sappiamo che molte società stanno faticosamente provando a superare le difficoltà che lo stop improvviso dell’attività agonistica ha loro creato. Ma accelerare i tempi di svolgimento di questi processi, scavalcando norme e disposizioni di prevenzione, non è certo la via giusta per favorire la ripresa. Al contrario, oltre a creare situazioni di possibile pericolo per ogni soggetto coinvolto, non rispettare scrupolosamente il protocollo attuativo è il modo peggiore per affrontare la delicata fase della ripresa.

Tutta la Lega Nazionale Dilettanti, ognuno per le proprie competenze territoriali, sta lavorando per creare le migliori condizioni per ripartire. Ma alla base di ogni sforzo ci siete voi e il vostro impegno a trasmettere, prima di tutto con l’esempio e la rigidità nei comportamenti, il rispetto di quanto viene chiesto dalle autorità sanitarie per la salvaguardia della salute, in primis dei nostri ragazzi.

Se davvero vogliamo che a settembre-ottobre si possa ripartire tutti insieme verso un nuovo modello di calcio dilettanti, serve appunto l’impegno di tutti, dal genitore che accompagna il proprio ragazzo agli allenamenti ai tecnici che dirigono gli esercizi sul campo, fino ai dirigenti della società che devono essere i primi a chiedere il massimo rispetto delle disposizioni.

Come sapete, nei giorni scorsi abbiamo formato un gruppo di lavoro per agevolare, per quanto ci è possibile, l’applicazione del protocollo offrendo spiegazioni e supporto a voi società. Ma non basta e lo sappiamo bene. Pertanto, neppure il lavoro che al momento stiamo portando avanti per determinare i contorni di chiusura dell’attuale stagione e di apertura di quella nuova, potrà frenare la nostra volontà di mettere in atto altre iniziative di supporto per affrontare e trovare soluzioni al problema dell’impiantistica regionale.

Ma tutto questo, lo ripetiamo, non avrà nessun valore senza il vostro fondamentale aiuto, che parte proprio dalle cose quotidiane, che al momento richiedono a tutti un grande senso di responsabilità. In questo ambito si inserisce anche la delicata questione dei nulla-osta, che in questo momento non possono essere utilizzati per prendere parte ad allenamenti con società diverse da quelle di appartenenza, come è stato richiamato dallo SGS nazionale.

Certo che questa nostra sollecitazione sarà raccolta, ci auguriamo che le situazioni anomale venutesi a creare nei primi giorni di riapertura agli allenamenti, siano solo dovute ad un naturale disorientamento per questo nuovo e inaspettato modo di fare calcio e non ad una superficialità che sarebbe deleteria per la salute dei nostri ragazzi.

Melchiorre Zarelli, presidente Comitato Regionale Lazio

Franco Pascucci, coordinatore regionale Sgs