Florez: “Chiamatemi pure Guarin”

0
2256
Holmes David Florez Tapia esulta dopo un gol con l'Ostiantica (foto Valerio D'Epifanio)
Holmes David Florez Tapia esulta dopo un gol con l’Ostiantica (foto Valerio D’Epifanio)

Quattro gare, altrettanti reti con la maglia dell’Ostiantica, nel campionato di Promozione Holmes Florez Tapia, colombiano di nascita ed ora gioiellino del club bianconero, si racconta. “Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo più o meno 5 anni in Colombia come fanno tutti i bambini. Facevo la scuola calcio ma verso gli 11 anni i miei genitori decisero di trasferirsi qui in Italia perché mia nonna aveva un ristorante e da lì tutto è cambiato”.

Comincia così il racconto di Holmes David Florez Tapia, talentuoso centrocampista nato il 18 luglio 1991 a Barranquilla in Colombia. Tutto partì dall’Almas, la sua prima squadra nel settore giovanile qui nel Lazio per poi passare al Tor di Quinto. Lì conobbe colui che tanti anni dopo l’avrebbe riportato nel Lazio in Promozione con la maglia dell’Ostiantica: il direttore sportivo del Tor di Quinto Giampiero Guarracino con cui vinse tutto ciò che c’era da vincere a livello giovanile avendo la fortuna di essere allenato da Paolo Testa.

“In realtà non sarei dovuto venire ad Ostiantica ma cercavo persone di cui mi potevo fidare e ho pensato immediatamente a Guarracino perché quando lo conobbi a Tor di Quinto mi colpì molto per una caratteristica: mi ha sempre detto le cose in faccia dall’inizio alla fine. Apprezzo molto la sua sincerità e credo che sia raro trovare persone così schiette e leali. Paolo Testa? Ricordo un aneddoto che non dimenticherò mai: mi diceva molto spesso di mangiare lo zabaione perché tiravo troppo piano in porta”.

Da Tor di Quinto al Siena per fare il grande salto con una società professionistica come quella toscana che lo fece iniziare con gli Allievi Nazionali. Ma Florez non si ambienta e decide di tornare nel Lazio con la Juniores Elite della N.T.T.Teste con cui vince il campionato, insieme all’attuale compagno di squadra all’Ostiantica il portiere Alessandro Macellari. Quindi nuovamente avventure in Toscana con la Lampo 1919, squadra di Promozione toscana con cui vinse il campionato. Poi una nuova occasione nel professionismo con il Gavorrano in Lega Pro, ma anche lì la sfortuna a farla da padrone: il primo giorno di allenamento grave infortunio e 7 mesi di stop.

Nonostante il lungo infortunio, Florez decide di proseguire a giocare in Toscana, in Promozione. Un’esperienza che non gli vale, la scorsa estate, la riconferma. Alla ricerca di una nuova sistemazione, David a dicembre prende la decisione di richiamare il direttore che tanti anni prima aveva avuto al Tor di Quinto e di cui manteneva uno splendido ricordo: Giampiero Guarracino lo chiama in sede all’Aldobrandini, lo fa allenare con la squadra di mister Greco che, dopo averlo visto all’opera, dà subito l’ok al tesseramento, sicuro che possa dare un grande contributo alla formazione dell’Ostiantica.

I fatti non smentiscono le sensazioni iniziali e la cronaca parla di 4 reti nelle ultime 3 gare di campionato (in totale sono quattro le presenze) con la splendida doppietta realizzata domenica scorsa contro l’Unipomezia Virtus a sugellare una prestazione di livello da parte di Holmes: “Il rapporto con il mister Giovanni Greco è ottimo: ho grande stima nei suoi confronti e accetto con piacere tutti i suoi consigli. Con i ragazzi dell’Ostiantica mi trovo benissimo, abbiamo fatto gruppo e mi hanno accolto con il sorriso dal primo giorno”. Tifoso dell’Inter non ha dubbi sul suo giocatore preferito: “Mi piace molto Fredy Guarin anche se i miei idoli in passato sono stati Riquelme ed Eusebio. Di quest’ultimo ho potuto vedere solo i video ma era davvero un fuoriclasse”.

Viene impiegato da trequartista, è sinistro naturale ma calcia molto bene anche di destro: evidentemente avrà seguito il consiglio di mister Paolo Testa e avrà fatto scorte di zabaione. Da lassù se lo starà godendo anche lui nel vederlo sorridente e felice con il volto disteso di un ragazzo che ama il calcio e gioca per passione: “A me basta fare bene, poi sarà il destino e Dio che decideranno le mie sorti. Certamente mi farebbe piacere salire il più possibile di categoria ma adesso c’è da pensare alla salvezza dell’Ostiantica per dare una gioia al presidente che mi sta dando l’occasione di giocare e di mettermi in mostra”.

Testo di Valerio D’Epifanio