TDR2019, Pesci: “Il torneo deve essere un trampolino di lancio”

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La rosa dei Giovanissimi

L’edizione 2018 del Torneo delle Regioni si concluse in modo trionfale per la Rappresentativa allenata da Gianfranco Pesci. A Teramo la selezione del Lazio conquistò lo scudetto al termine di una finale al cardiopalma contro la Sicilia (3-1 d.t.s.). Quest’anno per mister Pesci il compito è ancor più arduo: confermarsi campione e scalare altre posizioni nell’albo d’oro della competizione, che attualmente  vede il Veneto primeggiare con 5 tricolori contro i due del Lazio.

“Il Torneo delle Regioni mette in evidenza da tanti anni i migliori talenti italiani – afferma il tecnico – la manifestazione, però, non deve rappresentare un punto di arrivo per questi giovani, ma un trampolino di lancio verso il professionismo. Fino ad oggi – continua Pesci – ho guidato cinque rappresentative regionali e il Lazio ha sempre regalato tanti giocatori alle selezioni nazionali, basti pensare che su circa 100 giocatori allenati, ben 50 sono approdati ai campionati professionistici”.

La rosa di Gianfranco Pesci in vista del Torneo delle Regioni 2019 è in gran parte delineata, ma il momento delle scelte definitive è sempre complicato: “I ragazzi stanno lavorando bene – afferma l’allenatore – sono molto motivati e tutti ci tengono a partecipare. Con i giocatori che ho visionato potrei costruire due grandi rappresentative, ma non posso fare più di venti convocazioni. Sono tutti degli ottimi atleti – continua Pesci – ma per me conta anche il rendimento a scuola e molte delle scelte che ho fatto sono dipese anche dalla pagella scolastica”.

Il tecnico della Rappresentativa predilige il modulo 4-3-1-2 che in fase difensiva si trasforma in un 4-4-2 con centrocampo a rombo. Il marcamento senza palla è a uomo e in fase di possesso mister Pesci vuole una squadra rapida a verticalizzare in tre passaggi. Il girone con Campania, Piemonte ed Emilia Romagna non spaventa l’allenatore della Rappresentativa Giovanissimi: “Non sono convinto che esistano delle squadre cosiddette ‘cuscinetto’, ma se andiamo avanti, prima o poi, dovremo incontrarle tutte, l’importante è che si veda un bel gioco”.