mercoledì, 24 Aprile 2024

I PROTAGONISTI

STAGIONE 2003-2004: SORIANESE E FERENTINO

La formazione della Sorianese al fischio d’inizio della finale regionale
La Sorianese festeggia la conquista del titolo regionale di Eccellenza 2003-2004
Sorianese e Ferentino nel pre-gara della finale regionale 2003-2004
La rosa del Ferentino 2003-2004
I dirigenti del Ferentino consegnano un ricordo al presidente Zarelli prima della finale regionale
La formazione del Ferentino prima della finale regionale allo stadio Flaminio nel maggio del 2004
Il presidente Zarelli premia Vellucci, numero uno del Ferentino
Il presidente Zarelli premia Gianni Accardi, numero 1 della Sorianese
Fabrizio Vitale, attaccante del Torrenova
La festa dei calciatori del Torrenova al 90′ della finale di coppa Italia
Stefan Sgherri, attaccante della Spes Mentana 2003-2004
Driss Ousalem, con la maglia della Sorianese, vincitore dell’Eccellenza tre volte
I dirigenti del Ferentino consegnano un ricordo al presidente Zarelli prima della finale regionale
Diego Di Giosia, portiere della Roma VIII, finalista di coppa Italia

LE CLASSIFICHE FINALI

GIRONE A

GIRONE B 

PUNTATE PRECEDENTI

Dalla retrocessione in Promozione alla serie D, passando per un anno da protagonisti. E’ la stagione della Sorianese, che timbra per la prima volta il cartellino per salire in quarta serie. Storia unica, quella del club viterbese, che nell’estate del 2003 resta in Eccellenza grazie al ripescaggio e in quella del 2004 si ritrova a festeggiare la serie D. Esito di una stagione che vive principalmente sulla lunga corsa a due del girone A, caratterizzato da tanti eventi, alcuni anche traumatici. Il primo è sicuramente la retrocessione dalla serie D di quattro squadre, anche se due di queste (Rieti e Terracina) ottengono il ripescaggio e si salvano. Così, soltanto Ferentino e Anagni tornano in Eccellenza ed entrambe saranno tra le migliori squadre del girone B, mentre la Sorianese è la protagonista del girone A insieme alla Spes Mentana, avversarie dirette che danno vita a sorpassi, agganci e controsorpassi spesso carichi di veleni.

DIECI ANNI DOPO

La Sorianese, terza nella speciale graduatoria dei ripescaggi, dopo aver salvato il proprio posto in Eccellenza (insieme al Colleferro) grazie alle riammissioni d’ufficio in serie D di Rieti e Terracina, torna a volare alto dopo oltre dieci anni dal suo momento di maggior splendore. Ovvero, da quegli anni 1991 e 1992 in cui, oltre a vincere uno speciale concorso per la costruzione (mai avvenuta) dello stadio, raggiunge con scarsa fortuna i play-off nazionali, istituiti per la prima volta. La Spes Mentana, invece, sfrutta al meglio la porta dei play-off , dopo aver visto sfumare il salto di categoria diretto per via di un finale di stagione affrontato con il fiato corto.

Il progetto Sorianese ha diverse elaborazioni, che vengono eseguite dall’ “ingegner” Claudio Fazzini (quello dei successi con l’Albalonga e il Nepi), allenatore pratico ed essenziale nel suo proporre calcio; e poi dall’”architetto” Sergio Pirozzi, uomo che vince e convince con le sue squadre. Sono loro ad alternarsi sulla panchina rossoblù, con un cambio che si rivela produttivo, ma che a Soriano al Cimino viene inizialmente accolto con perplessità perché voluto da Roberto Di Paolo, il dirigente romano che ha fama di vincente e a stagione in corso si affianca al “presidente di casa”, Accardi nella gestione della società.

DI PAOLO IL VINCENTE

Come gli era accaduto in precedenza, Di Paolo lascia l’ultima piazza resa felice per spostarsi armi (disponibilità economiche…) e bagagli (giocatori…) sui Cimini, portando in dote quei calciatori che nelle due stagioni precedenti hanno consentito di festeggiare il salto in serie D alla Cisco Collatino e all’Ostia Mare: da Stefano Mattiuzzo a Fabio Adornato, da Driss Ousalem ad Antonio Campagna, da Giampaolo De Luca a Franco Cioci. Un gruppo di “lavoro” che rappresenta una garanzia, le stesse che offre il tecnico,  Sergio Pirozzi, già vincitori del campionato di Eccellenza con una “gestione” Di Paolo.

A contrastare le ambizioni della Sorianese, stavolta c’è la Spes Mentana, a cui il presidente Franco Prosperi vuole fare il salto di categoria. Insieme a Claudio Gabrielli, ds di navigata esperienza, mette su una squadra niente male, giovane ma al tempo stesso esperta. I centrocampisti Laurentini e Cappioli, l’attaccante Stefano Sgherri, e poi ancora Sentinelli, Testa, Pomili, PetrangeliBrahne, che è un’istituzione dalle parti della parte Est dell’area metropolitana. Insomma, gente che farebbe la felicità di qualsiasi tecnico e che Massimo Castagnari, neo allenatore, conosce bene. Molti di loro sono infatti stati suoi compagni di squadra. L’ex Albalonga, dopo aver vinto l’Eccellenza con la maglia del club castellano, inizia un nuovo percorso sportivo come allenatore sulla panchina del Mentana.

IL MACCARESE DI FIROTTO

Tra due le “corazzate” ci vogliono 80 punti per dirimere il braccio di ferro. Che in un primo momento non sembra tale, visto l’impatto dirompente con cui il Giada Maccarese di Riccardo Firotto si propone in avvio di campionato. La squadra tirrenica parte alla grande, vincendo le prime cinque gare di campionato. I giovani del tecnico-istituzione per l’Eccellenza strabiliano tutti, facendo spendere parole entusiastiche a Max Concreto, (alias Massimiliano Cannalire) il radiocronista che, per primo, porta il campionato nell’etere. E’ lui, con le sue cronache, a consentire un salto di qualità ad un campionato che da anni ormai vive in tempo reale le sue emozioni.

La bella favola del Maccarese finisce però dopo sei giornate, fino a quando cioè non incontra la Sorianese, che con un deciso 3 a 0 fa capire di che pasta è fatta la squadra, che è ancora nelle mani di Fazzini. Proprio questo successo, curiosamente, consente alla Spes Mentana, partita in scia del Maccarese, di salire per la prima volta in vetta alla classifica. Nella stessa giornata, arrivano anche i primi tre punti stagionali per il Villalba Ocres Moca, un’altra istituzione del campionato di Eccellenza, che a fine stagione chiuderà i battenti, preferendo il settore giovanile alla categoria. La famiglia Scrocca, capace di portare Villalba sino alle ribalte nazionali, a fine stagione fa un passo indietro (complice anche un’amara retrocessione in Promozione) e sceglie di ridimensionare il club, espressione di un’avviatissima azienda di una famiglia che ama il mondo dei cavalli così come quello del calcio.

SOLIMINA SALTA

La sconfitta del Maccarese è il primo segnale di cedimento che molti aspettano. Troppo giovane è la compagine di Firotto per pensare di poter arrivare al traguardo finale da protagonista. Un’idea rafforzata dallo stesso Mentana capolista, che due domeniche dopo il primo ko stagionale rifila un altro amaro tre a zero a Firotto e i suoi ragazzi. Alle spalle della Spes Mentana, il Civita Castellana non riesce a tenere il passo della capolista. Anzi, balbetta e va ancora una volta in crisi, con l’allenatore Claudio Solimina che ci rimette il posto: “Mi dissero che fui licenziato dallo sponsor – ricorda l’ex centravanti – ma non ci ho mai creduto. Io sono nato a Roma e so come vanno le cose….”. Gli subentra Franco Mirto, ma neanche lui termina il campionato perché a sua volta deve lasciare il posto al semi-sconosciuto Marco Farracchiati.

Anche la Sorianese non ingrana. Fazzini non riesce a far quadrare il cerchio e la sua panchina è sempre meno solida. Le voci di un possibile arrivo di Roberto Di Paolo, legato da amicizia al presidente Giovanni Accardi, si fanno così sempre più insistenti, ma ci vogliono altre cinque giornate, prima cha accada qualcosa. Spes Mentana e Giada Maccarese viaggiano in fila, mentre la Sorianese si tiene a portata di primato grazie ai gol del sempreverde Daniele Boncori. Tra le protagoniste del momento anche il Torbellamonaca di Massimiliano Natale, squadra esperta e grintosa, soprattutto sul proprio terreno di gioco. Qualche sprazzo di entusiasmo lo suscita perfino il S.Filippo Neri di Chicco Boccaccio, che dà vita ad un singolare episodio sul campo del S.Maria delle Mole. Il portiere Isopo, dopo aver preso gol su punizione viene rimproverato dal tecnico e non la prende bene: si arrabbia, risponde per le rime e abbandona il campo, costringendo il tecnico a sostituirlo tra lo stupore generale.

CAMBIO DEL TECNICO

A dicembre arriva il cambio di allenatore sulla panchina della Sorianese. Con la riapertura delle liste di svincolo, Roberto Di Paolo mette mano alla squadra e non solo: via Fazzini, panchina al fidato e affidabile Sergio Pirozzi e maglie da titolari ai suoi “ragazzi”, bravi comunque a trasformare la squadra. Il ribaltone lì per lì non piace e per ribaltare la scorsa entusiasmo con cui entrambi vengono accolti, Di Paolo e Pirozzi devono affidarsi ai risultati, riuscendo così a conquistare tutto il paese, fino alle lacrime versate nel momento della gioia finale.

Il tecnico di Amatrice compie una vera e propria impresa, recuperando sette punti alla Spes Mentana. “La sostituzione di Fazzini e la voglia di vincere che il gruppo portava dentro ci fece decollare – ricorda Stefano MattiuzzoL’avvento in società di Roberto Di Paolo a supporto di Gianni Accardi, uomo di grande bontà e determinazione ma di scarsa esperienza calcistica”. Lo scontro diretto con la capolista, diventa così il crocevia della stagione rossoblù: “Prima della gara con la Spes Mentana, a Soriano aveva nevicato – rivela Mattiuzzo – Il sabato, quindi, anziché allenarci ci siamo messi a spalare il campo per poter giocare il giorno successivo. Prima della gara, poi, Pirozzi non ci parlò di tattica e marcature, ma ci raccontò la favola dei tre porcellini per ricordarci che avevamo costruito la nostra forza giocando d’astuzia e intelligenza”. Arriva così la vittoria, per uno a zero, che consente alla Sorianese di portarsi a -2 dalla capolista. Il distacco, però, torna a salire alla decima di ritorno, quando la Spes Mentana batte la Roma VIII e la Sorianese è invece bloccata sull’uno a uno dal Bassano Romano.

LA RIMONTA

Sembra l’allungo decisivo, quello che può portare il Mentana a tagliare per primo il traguardo della serie D. Ma a giocare un brutto scherzo alla capolista (sconfitta per 1-0) c’è il Torbellamonaca, che dopo un dissidio interno con l’allenatore Massimiliano Natale, decide di affidare la panchina a Gianfranco Ricci, con cui otterrà il miglior piazzamento in Eccellenza della sua storia. La Sorianese torna a sorridere, riportandosi con il fiato sul collo della capolista. Un punto separa le due squadre, ma domenica dopo domenica il punto assume sempre più i connotati di un muro invalicabile per la squadra viterbese. Sia Spes  che Sorianese vincono sempre, e soltanto l’imponderabile sembra poter spezzare l’equilibrio. L’imponderabile si materializza alla penultima giornata, quando il sogno della Spes Mentana, che vive un momento difficile sul piano fisico e mentale, si ferma sul più bello.

È ancora il Bassano Romano di Paolo Di Martino a mettersi di mezzo, strappando alla capolista un pareggio ricco di gol ed emozioni. Il vantaggio iniziale è della Spes Mentana, che però viene raggiunta e superata dalla squadra viterbese, che gioca una partita intensissima ed ha l’attaccante Luca Pirillo in giornata di grazia. Il pareggio raggiunto due volte nel finale nel giro di quattro minuti non può far felice la squadra di Montarani perché la Sorianese, nel frattempo, vince sul campo del Torbellamonaca. È ancora una volta Daniele Boncori a regalare tre punti pesantissimi ai rossoblù, che al fischio finale esultano, anticipando di sette giorni la festa per l’aritmetica promozione in serie D.

Festa che arriva la domenica dopo nel confronto interno vinto 3-0 con la Corneto Tarquinia: “Resterà un momento indimenticabile della mia vita – ricorda Gianni AccardiTutta quella gente a festeggiare, un paese intero allo stadio. Davvero una bella soddisfazione”. Anche Ivan Meschini, vice presidente, e Angelo Carosi, direttore generale, hanno ricordi indelebili: “Tutto il campionato è stato un crescendo di entusiasmo ed emozioni in tutti noi. Per la prima volta siamo usciti dall’anonimato e per un giorno intero siamo stati fuori di testa”. La Spes Mentana è invece delusa, e nell’ultima giornata, capendo che i giochi sono tutti fatti, si lascia battere dal Villalba, squadra già retrocessa insieme alla Sanpolese, al Centro Italia e al Torrenova, che resterà comunque in Eccellenza grazie al successo ottenuto nella finale di Coppa Italia, vinta sulla Roma VIII.

CECCHINA AI PLAY OFF

Per fortuna, la squadra di Massimo Castagnari ritrova smalto e verve nei play-off nazionali, attraverso i quali conquista la serie D inseguita per un anno. Così facendo dà una grossa delusione al Cecchina Al.Pa. rivelazione del girone B che chiude al secondo posto la stagione regolare, alle spalle di un super Ferentino, che comanda la classifica per trequarti del campionato. I castellani accedono agli spareggi nazionali bruciando allo sprint l’Alatri, che fa prima sognare i suoi tifosi e poi li delude proprio sul più bello. Stessa cosa accade per il Fondi e il Formia, con quest’ultimo club che viene da una stagione a dir poco tribolata (salvezza raggiunta in extremis) e la cui dirigenza viene lungamente contestata, nonostante il giovane tecnico di casa, Davide Palladino, dia vita ad una stagione di elevato spessore.

Il Formia chiude al quarto posto, ma per tante giornate è la squadra che resta in scia del Ferentino, partito con qualche balbettio nonostante una rosa altamente competitiva. L’allenatore dei biancorossi è Giovanni Ferraro, origini campane, che è anche un pilastro della difesa. Il Ferentino, forse per la prima volta nel campionato di Eccellenza, presenta in squadra tanti calciatori di origine sudamericana, portati nel campionato dilettanti dall’agente Fifa Paolo Lanzetta, a cui il presidente Giampiero Vellucci affida l’incarico di rinforzare la squadra. Alcuni sono ragazzi che non hanno mai giocato all’estero, altri hanno il doppio passaporto, uno solo proviene da Federazione estera. Sta comunque di fatto che in rosa ci sono ben sette calciatori di orgini non italiane. Si tratta dei fratelli argentini Juan Diego e Franco Chiavarini, i brasiliani Luciano Gama, Frank Andre Pizzolatto e Fabiano De Oliveira, l’altro argentino Avalos Josè Romero e il bulgaro Dymitro Koltsov, contro il quale viene anche presentato ricorso per verificarne l’esatta posizione. È il tentativo estremo delle rivali per cercare di mettere il bastone fra le ruote del Ferentino, altrimenti inarrestabile. A novembre, poi, arriva anche Francesco Pistolesi, attaccante che negli anni vincerà più volte la classifica cannonieri.

SCATTO IN AVANTI

La squadra di Ferraro arriva per la prima volta in vetta alla classifica alla decima di andata, ma è il giro di boa del campionato a dare stabilità al primato del Ferentino. Decisivo, per lo scatto in avanti, il derby di Formia nel quale, davanti a 1500 spettatori, il Fondi capolista viene fermato sull’uno a uno. Da questo momento in poi, Fondi, Formia e Alatri si alternano a turno nell’inseguimento del Ferentino, che non dà spazio a nessuno facendo oscillare il suo vantaggio tra i cinque e i due punti. Proprio due sono le lunghezze con cui, a fine campionato, i granata sopravanzano il Cecchina, che grazie al suo uomo gol e simbolo, Giorgio Ricci, inaspettatamente conquista il posto nei play-off. Nella stagione si segnala anche Dario Maglitto, a segno quattro volte in una sola partita, quella vinta a Colleferro dalla Viribus Cisterna Montello, la società nata dall’unione con il Nuovo Montello che riporta il calcio nella cittadina di Cisterna, orfana da alcuni anni sia della Pro che del Macir, due spicchi di storia del calcio laziale.

Il finale di campionato è funestato dalla tragica morte di un tifoso dell’Anziolavinio, che precipita dalle tribune dello stadio Bruschini. Fabio Pistilli, cugino del giocatore di casa Mangili, cade da un’altezza di dieci metri mentre attende il ritardato arrivo dei tifosi dell’Alatri, con cui, nella gara di andata c’era stata qualche ruggine. La partita, interrotta al 22’ del primo tempo con le squadre sotto choc per l’accaduto, viene recuperata in seguito e vinta 2-1 dall’Alatri.

Il girone B dell’Eccellenza propone anche una coda, rappresentata dallo spareggio salvezza tra il Cynthia Genzano della coppia Giuseppe Baldonini-Gian Luigi Staffa chiamati a completare il lavoro dell’esonerato Marco Conti (uno dei dodici tecnici avvicendati in questa stagione) e il Priverno di Gaetano Vellucci. I castellani ottengono il punto che evita la retrocessione diretta pareggiando l’ultima gara sul campo del già promosso (e festante) Ferentino, mentre il Priverno vince in casa e aggancia il Cynthia al quart’ultimo posto. Si gioca ad Aprilia la gara che perle due squadre vale una stagione. La vince il Cynthia che segna il gol-partita con un calcio di rigore trasformato da Maferri nel secondo tempo supplementare. Sugli spalti gremiti gioiscono centinaia di tifosi giunti da Genzano, mentre è forte la delusione per i supporter del Priverno (anche loro sono tanti) che torna in Promozione insieme al Rocca di Papa, al Veroli e al Castel Madama.

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