martedì, 23 Aprile 2024
[vc_message message_box_color=”juicy_pink” icon_type=”openiconic” icon_openiconic=”vc-oi vc-oi-user”]MELCHIORRE ZARELLI[/vc_message]
[vc_text_separator title=”I PRESIDENTI DEL C.R.LAZIO” color=”orange” style=”shadow” border_width=”2″]
  • 2002 Melchiorre ZARELLI

  • 1992 Antonio SBARDELLA

  • 1986 Raffaele CIPOLLONE

  • 1985 Raffaele CIPOLLONE (Commissario)

  • 1981 Enzo DE ANGELIS

  • 1962 Filippo JACINTO

  • 1961 Rodolfo BEVILACQUA (Commissario)

  • 1959 Enrico BALDANI

  • 1958 Rodolfo BEVILACQUA (Commissario)

  • 1951 Enrico BALDANI
  • 
1945 Rodolfo BEVILACQUA

  • 1944 Alberto VALENTINI

  • 1942 Oscar BAYER

  • 1933 Federico TEDESCHI

  • 1925 Alberto ARZILLA

  • 1923 Armando ROSSINI
  • 
1922 Vittorio SCIALOJA

  • 1918 Don Luigi TONCKER

  • 1915 Francesco MAURO
  • 
1913 Luigi MILLO

  • 1911 Enzo CASALINI

  • 1910 Luigi DIAMANTI

  • 1909 Olindo BITETTI

N

ato a Bassano del Grappa (Vi) il 27 settembre del 1940, ha iniziato la sua “carriera” sportiva come arbitro effettivo prima nella sezione Aia di Roma e poi in quella di Tivoli. Dopo aver diretto gare fino al campionato di serie C, Zarelli è entrato a far parte del mondo federale con Filippo Jacinto, allora Presidente del Comitato Interregionale.

Le sue capacità organizzative e nella gestione amministrativa, lo mettono subito in risalto al punto che prima diventa responsabile amministrativo, carica che ricopre per sei anni (1981-1987) con Filippo Jacinto presidente, e poi segretario dell’Interregionale per un quinquennio (1987-1992) sotto la presidenza di Alfio Branda.

Nel 1992, con l’avvento di Antonio Sbardella alla presidenza del Comitato Regionale Lazio, l’ex arbitro internazionale lo vuole al suo fianco nella gestione del calcio laziale. Per dieci anni, Zarelli è il segretario del C.R. Lazio, rilanciato nella gestione amministrativa e nella determinazione degli aspetti organizzativi.

Con la scomparsa di Antonio Sbardella, avvenuta nel gennaio del 2002, Melchiorre Zarelli diventa il naturale successore dell’indimenticato arbitro di Palestrina. La sua elezione avviene per plebiscito e inizia così il suo percorso che lo porta a sviluppare e far crescere il movimento dilettantistico regionale, trasportato con successo e risultati nell’era della modernizzazione.